Sblocca la riqualificazione del tuo condominio: le 3 scuse da superare, prima che sia troppo tardi

I condomìni del Nord Italia hanno un problema: necessitano urgentemente di interventi di riqualificazione energetica, ma spesso non ne sono pienamente consapevoli. Quando lo sono, impiegano troppo tempo per decidersi, perdendo occasioni preziose.
In alcune realtà, passano anche 18 mesi solo per valutare se iniziare o meno i lavori. Tra assemblee inconcludenti, opinioni contrastanti e timori legati al cambiamento, il risultato è uno solo: bollette più alte, immobili che perdono valore e incentivi fiscali che scadono senza essere sfruttati.
Abbiamo individuato tre tipologie di “scuse” che rallentano — o bloccano del tutto — i processi decisionali nei contesti condominiali. Comprenderle è il primo passo per superarle.

Scusa n. 1 – “Non ho soldi per la riqualificazione, non me la posso permettere”

È la giustificazione più diffusa, soprattutto nei condomìni con una composizione eterogenea dal punto di vista economico. Il timore è concreto: la mancanza di risorse finanziarie per affrontare l’intervento.
Secondo l’indagine “Verso Case Green, tra efficienza energetica e sicurezza dimenticata” (Nomisma per Rockwool, 2024), il 54% di chi intende ristrutturare indica come principale ostacolo le difficoltà economiche.

E anche se il 44% di chi ha già ristrutturato ha beneficiato di incentivi, quasi la metà di chi non lo ha mai fatto li considera irrilevanti. Un segnale chiaro di quanto la mancanza di informazione freni le decisioni.

Perché non è solo una questione di soldi

Il problema, spesso, non è la spesa in sé, ma l’assenza di strumenti chiari per valutare i costi reali, i tempi di rientro e i vantaggi nel lungo periodo.
La riqualificazione energetica non è riservata a chi ha disponibilità immediata: può essere accessibile anche ai condomìni con risorse limitate, se adeguatamente supportati da consulenti tecnici e finanziari.
Affidarsi a un General Contractor specializzato nella riqualificazione energetica dei condomìni permette di:

  • individuare i bonus fiscali disponibili in base alla tipologia di intervento, con assistenza completa nella gestione delle pratiche;
  • accedere a finanziamenti condominiali con anticipo zero, attraverso piani di pagamento rateali personalizzati;
  • stimare in modo preciso il costo reale dell’intervento al netto degli incentivi, grazie a studi di fattibilità e simulazioni del risparmio energetico.

Scusa n. 2 – “Non c’è obbligo… e magari torna il Superbonus”

Il profilo attendista è quello del proprietario che rimanda la decisione sperando in un nuovo maxi incentivo statale, oppure che attende che sia la legge a imporre gli interventi, per non doversi assumere la responsabilità di spingere il condominio ad agire.
L’indagine conferma questa tendenza:

  • solo 1 proprietario su 2 conosce la Direttiva Europea EPBD (nota anche come Direttiva “Case Green”),
  • il 27% afferma che interverrà solo se obbligato dalla normativa,
  • il 18% dichiara che, anche in quel caso, non riuscirà comunque a intervenire.

Perché aspettare è una scelta rischiosa

Più si avvicinando gli obiettivi prefissati dalla Normativa EPBD, più i tempi per adeguarsi saranno stretti.

Con l’aumento della domanda, i professionisti saranno saturi, i materiali più difficili da reperire e i costi inevitabilmente più elevati.

Nel frattempo, gli incentivi oggi disponibili potrebbero essere ridotti, modificati o eliminati.
Chi non si sarà mosso in tempo rischierà di perdere il valore del proprio immobile, trovandosi in difficoltà anche per affittarlo o venderlo.
In sintesi, aspettare potrebbe significare dover affrontare tutto all’ultimo momento, con meno vantaggi e più ostacoli da gestire.

Scusa n. 3 – “Mettere tutti d’accordo è impossibile”

È l’atteggiamento più disilluso e, purtroppo, anche uno dei più comuni: la convinzione che sia inutile anche solo tentare, perché nessuno si metterà mai d’accordo in assemblea condominiale.
L’indagine conferma che nei contesti condominiali la propensione ad agire è sensibilmente più bassa rispetto alle abitazioni unifamiliari. Tuttavia, non è detto che le decisioni condivise siano impossibili da raggiungere. Serve solo il giusto metodo.

Il ruolo chiave dell’amministratore (con il giusto supporto)

In questo contesto, l’amministratore di condominio può fare la differenza. Se affiancato da un General Contractor esperto come Eleeva, può trasformarsi in un facilitatore del processo decisionale, grazie a:

  • studio di fattibilità e computo metrico dettagliato,
  • simulazioni economiche di risparmio in bolletta e spesa al netto delle detrazioni,
  • strumenti di comunicazione chiari, adatti a spiegare l’intervento anche ai più scettici.

Organizzare assemblee tecniche tematiche con il supporto di esperti può spostare il dibattito dalle paure ai fatti, portando finalmente a una decisione concreta e condivisa.

Basta scuse: il momento per agire è adesso

Negazionisti, attendisti, proprietari con budget limitato: ognuno ha i suoi motivi per rimandare. Ma la somma di queste esitazioni blocca i condomìni, e il prezzo lo pagano tutti.
Non intervenire oggi significa:

  • continuare a spendere troppo per riscaldamento e raffrescamento,
  • vedere il proprio immobile perdere valore ogni anno,
  • arrivare impreparati di fronte a un futuro fatto di obblighi e restrizioni,
  • affrontare i lavori nel momento peggiore, quando sarà più difficile — e costoso — gestirli.

Agire ora, invece, significa scegliere di pianificare con intelligenza, sfruttare gli incentivi oggi attivi e portare benefici duraturi a tutto il condominio.

Non sprecare altre opportunità. Contattaci ora per una consulenza gratuita.

Eleeva ti aiuta a capire cosa è davvero possibile fare nel tuo condominio, con strumenti concreti, soluzioni su misura e il supporto tecnico di cui hai bisogno.

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