Insuflaggio, cappotto, infissi, pompe di calore e fotovoltaico: solo una serie di interventi coordinati possono portare ad una riqualificazione energetica del condominio e fermare la svalutazione del tuo immobile.
Chi prova a “mettere una toppa” con un solo intervento (solo infissi, solo caldaia, solo tetto) spesso resta deluso. Il motivo è semplice: l’energia si disperde da più punti, e serve una strategia complessiva per recuperarla. È proprio qui che entrano in gioco le tecnologie chiave della riqualificazione, capaci, insieme, di portare a nuova vita i condomìni datati.
Insuflaggio del tetto
Secondo ENEA, l’insuflaggio del tetto permette di ottenere un risparmio energetico complessivo sull’edificio fino al 30%. I vantaggi non si limitano al consumo e quindi alla spesa energetica: l’insuflaggio migliora notevolmente la sensazione di comfort interno facendo scendere la temperatura degli ambienti in estate e mantenendo il calore durante il periodo freddo.
In cosa consiste la tecnica dell’insuflaggio del tetto: attraverso questo intervento si riempiono le intercapedini del sottotetto con materiale isolante sfuso (come la fibra di cellulosa o la lana di vetro). L’intervento è veloce, poco invasivo, ma i benefici sono tangibili. Circa +2°C in inverno e -2°C in estate.

Isolamento termico a cappotto
È forse l’intervento più noto, e non a caso. Applicando un cappotto isolante all’esterno del condominio, si eliminano gran parte delle dispersioni termiche delle pareti. Non è solo un discorso di bollette: un cappotto termico accuratamente progettato e installato elimina i ponti termici, migliora la classe energetica dell’immobile e aumenta concretamente il suo valore di mercato.
I dati parlano chiaro: secondo ANIT (Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico), il cappotto abbatte le dispersioni dal 30 al 40%. E se abbinato ad altri interventi (come infissi e impianto) fino al 80% permettendo di ottenere 2-3 salti di classe energetica.
Infissi di nuova generazione
Se le pareti hanno un cappotto ma le finestre restano quelle in legno con vetro singolo degli anni ‘80, il beneficio si riduce drasticamente. Le finestre rappresentano uno dei punti più deboli dell’involucro edilizio. I nuovi infissi in PVC, legno-alluminio o alluminio a taglio termico, con vetrocamera basso-emissiva, permettono di tagliare del 25-30% le dispersioni attraverso i serramenti (fonte: ENEA).
Ma il vantaggio non è solo termico: si guadagna anche in silenzio, in sicurezza, in estetica. L’investimento si sente e si vede fin da subito.

Impianto termo-idraulico con pompa di calore
La pompa di calore rappresenta oggi la soluzione più efficiente per riscaldare (e raffrescare) gli ambienti e produrre acqua calda, senza combustibili fossili. Non dimentichiamo che da quest’anno, non sono più previsti incentivi fiscali per l’acquisto di nuove caldaie a gas, in linea con le direttive europee sulle “Case Green”, che chiedono agli Stati membri di favorire la sostituzione degli impianti fossili con soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza. Un cambio di passo inevitabile: chi sceglie oggi una pompa di calore, non fa solo una scelta tecnologica intelligente, ma si allinea già agli standard che domani saranno obbligatori.
Secondo uno studio di Ricerca Sistema Energetico (RSE), una pompa di calore può consumare fino al 60% in meno rispetto a una caldaia tradizionale. E se viene alimentata da un impianto fotovoltaico, il risparmio si moltiplica. Inoltre, riduce le emissioni, migliora la qualità dell’aria e apre la strada a un condominio finalmente “gas free”.

Impianto fotovoltaico
Fino a pochi anni fa, il fotovoltaico era prerogativa delle case indipendenti. Oggi non più: la normativa consente l’autoconsumo collettivo, e quindi l’energia prodotta sul tetto può essere condivisa tra gli appartamenti.
Un impianto da 20 kW può produrre circa 22.000 kWh/anno, abbastanza per coprire buona parte del fabbisogno energetico delle parti comuni e degli appartamenti (fonte: GSE). Non solo: si riducono i costi fissi condominiali e si mette in sicurezza la spesa energetica anche in prospettiva futura.

La chiave per una riqualificazione energetica
Un edificio ben riqualificato non si ottiene con un solo intervento. È come una squadra: ogni elemento ha un ruolo, ma è solo insieme che fanno la differenza. Il cappotto da solo serve poco se il tetto è scoperto. Gli infissi nuovi non bastano se l’impianto è inefficiente. E il fotovoltaico ha senso solo se si abbina a pompe di calore e isolamento termico.
Ecco perché affidarsi a un general contractor specializzato, come Eleeva, è fondamentale: non solo per realizzare gli interventi, ma per progettarli in modo coordinato, analizzando lo stato dell’edificio e massimizzando i benefici, tecnici ed economici.
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