Riqualificazione energetica dei condomini e obiettivi case green: lo scenario per chi non si adegua

C’è un conto alla rovescia silenzioso che riguarda milioni di italiani che ancora non hanno considerato la riqualificazione energetica del proprio condominio. Dal 2030, tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E. Cinque anni dopo, sarà obbligatorio il passaggio alla classe D. Non si tratta di obiettivi lontani nel tempo, ma di una roadmap concreta fissata dalla nuova direttiva europea EPBD, meglio nota come direttiva Case Green, approvata in via definitiva nella primavera del 2024.
«Chi non si adegua rischia molto», spiega Pier Luigi Cola, perito industriale, specializzato in riqualificazione energetica e pratiche termotecniche.
«La transizione è già cominciata. Dal 1° gennaio 2025, ad esempio, le caldaie a gasolio, GPL e metano, comprese quelle a condensazione, non sono più detraibili fiscalmente. È il primo segnale concreto del cambiamento in atto: le agevolazioni punteranno solo su sistemi a basse emissioni, come le pompe di calore o gli impianti ibridi».

Qual’è il programma dell’EPBD – Energy Performance of Buildings Directive?

Il programma prevede degli obiettivi chiari: «A partire dal 2028 per il pubblico e dal 2030 per i privati entrerà in vigore per l’obbligo di realizzare impianti a zero emissioni per tutti i nuovi edifici e per quelli oggetto di demolizione e ricostruzione. Dal 2030, anche la Pubblica Amministrazione sarà vincolata a riqualificare almeno il 16% del proprio patrimonio edilizio rispetto al 2020.
Nel settore privato, sarà obbligatorio migliorare le prestazioni energetiche: l’indice di prestazione energetica riportato nell’APE, entro il 2030, dovrà essere inferiore del 16% rispetto ai valori di riferimento. In pratica, non sarà più possibile rimandare gli interventi: si inizierà a intervenire in modo vincolante sul patrimonio edilizio.
Nel 2033, la soglia si alzerà ulteriormente: il 26% degli edifici non residenziali dovrà essere riqualificato, e anche per questi l’indice di prestazione energetica dovrà migliorare del 26%.
Nel 2040 è prevista l’eliminazione completa dalla vendita di tutte le caldaie alimentate a combustibili solidi, liquidi o gassosi.
Infine, l’obiettivo a lungo termine è quello di arrivare al 2050 con un patrimonio edilizio completamente a zero emissioni e a energia zero.»

riqualificazine-energetica-vicenza-termotecnico

Case Green: cosa succederà a chi non si adegua? Qual’è un possibile scenario futuro?

Sono pesanti le ripercussioni per chi non intende sostenere interventi per efficientare il proprio condominio: non solo bollette sempre più alte, ma anche un crollo del valore immobiliare. Edifici poco efficienti come ad esempio quelli in classe G, oltre che perdere drasticamente il proprio valore, potrebbero non essere più vendibili o locabili in un mercato immobiliare sempre più orientato alle massime prestazioni energetiche.«Dal 2026, con l’introduzione del passaporto energetico, ogni immobile avrà infatti una sorta di carta d’identità con dati oggettivi su classe, consumi e potenziale di miglioramento. Un’informazione trasparente, consultabile da chiunque, che metterà in seria difficoltà chi possiede un’abitazione non riqualificata.»

Perché adeguarsi alla normativa Case Green è un vantaggio?

Investire oggi in efficienza energetica significa evitare domani costi più alti, tassazioni penalizzanti e svalutazione dell’immobile. Non è solo una questione di obblighi normativi: riqualificare conviene, anche dal punto di vista economico.
Un esempio concreto arriva da un recente intervento condotto da Eleeva in provincia di Vicenza e seguito dal perito Pier Luigi Colai in cui la riqualificazione energetica ha trasformato l’edificio da condominio energivoro a modello virtuoso:
«La classe energetica iniziale di questo condominio era una classe G, con un indice di prestazione di circa 160 kWh/m² annuo. Dopo i lavori siamo arrivati a una classe A1, con un indice di circa 50 kWh/m². Il consumo energetico si è ridotto di oltre il 70%».
Un risultato possibile grazie a un mix di interventi mirati: cappotto termico da 16 cm, insufflaggio del sottotetto con fibra di cellulosa, nuovi serramenti in PVC basso emissivi, sostituzione delle caldaie a gasolio con pompe di calore.

In più, è stata predisposta una linea elettrica per il fotovoltaico autonomo in ogni unità abitativa.
«Con un impianto da almeno 3 kW per appartamento, l’edificio potrebbe passare in classe A4 e diventare un edificio a energia quasi zero (nZEB)».
Riqualificare oggi significa vivere meglio, spendere meno e proteggere il valore della propria casa. Adeguarsi in tempo alla normativa Case Green non è solo un dovere: è un’opportunità concreta.

Contattaci

Compila il modulo con i tuoi dati. I dati contrassegnati da un asterisco (*) sono obbligatori.

Chi sei?

Condividi su:
Facebook
Email
WhatsApp